Tra le varie competenze a cui un operatore deve presto o tardi far fronte, c’è quella del riconoscimento efficace di un assetto, alleato o nemico che sia, sul campo di battaglia.
Il motivo è presto detto, il campo di battaglia è costellato di centinaia e centinaia di diverse tipologie di veicoli, che siano mezzi ruotati, mezzi cingolati, elicotteri, aerei o imbarcazioni. Ciascuno di questi assetti, qualora nemico, può presentare un livello di minaccia più o meno alto a seconda della situazione in cui ci si trova, così come un assetto alleato, può essere o non essere la soluzione ad una brutta situazione in cui ci siamo imbattuti.
E’ quindi di vitale importanza essere in grado di valutare, almeno in linea di massima, le capacità offensive e difensive dei vari mezzi in cui è possibile imbattersi sul campo di battaglia, e di saperli classificare in maniera più o meno precisa, in modo da essere in grado di comunicarne efficacemente la presenza a chi, per un motivo o l’altro, deve affidarsi unicamente alle informazioni che siamo in grado di trasmettere.
La guida qui presente è rivolta al soldato semplice e contiene le informazioni essenziali che è necessario apprendere per scendere preparati sul campo di battaglia. Ciascuno dei mezzi presentati verrà trattato in maniera sommaria e non verranno per ovvie ragioni coperte tutte le sfaccettature di ciascuno di essi, a meno che non siano particolarmente incisive sulla sua capacità operativa. L’operatore è in ogni caso sempre e comunque invitato ad un approfondimento personale, specialmente nel caso in cui voglia intraprendere un percorso addestrativo correlato ad uno o più degli assetti in esame.
La trattazione inizierà dai veicoli di terra, in quanto sicuramente i più diffusi e quelli con cui più il soldato viene a contatto fin dalle prime esperienze operative.
Iniziamo con una prima banale ma fondamentale distinzione: mezzi ruotati (o gommati) e mezzi cingolati.
Non serve certo una particolare competenza per distinguere questa caratteristica in un veicolo, ma è sicuramente una delle informazioni più caratterizzanti in termini di riconoscimento del mezzo.
I mezzi ruotati sono generalmente più veloci e agili rispetto ai mezzi cingolati, in quanto generalmente molto più leggeri. I cingoli infatti sono spesso la scelta obbligata su cui si ricade nel caso di mezzi pesantemente corazzati, come carri armati e altre tipologie di mezzi che vedremo in seguito. La presenza di cingoli permette a questi ultimi di distribuire meglio il proprio peso, evitando di sprofondare in terreni dissestati e garantendo in generale una trazione non paragonabile a quella di un trasporto ruotato, rendendoli operativi anche in terreni impossibili per un normale veicolo. In Arma in realtà, a causa di una simulazione più che limitata della fisica del terreno, questa casistica non è contemplata e ogni mezzo è in grado di affrontare qualsiasi tipologia di superficie con la pendenza come unico fattore limitante per i veicoli più pesanti.
Non necessariamente quindi, un mezzo cingolato è da ritenersi più pericoloso di uno ruotato, esistono diverse eccezioni, e soprattutto la loro scarsa agilità potrebbe giocare nettamente a vantaggio di un’unità nemica in grado di riposizionarsi più facilmente.
La seconda distinzione è sicuramente la corazzatura. Esistono veicoli leggeri privi di ogni forma di protezione, come veicoli civili e derivati. Esistono poi veicoli dotati di blindature leggere in grado di bloccare, entro certi limiti, proiettili di armi leggere. Da qui a salire i livelli di corazzatura possono diventare sempre più efficaci, fino a bloccare le testate anticarro più elementari nei modelli più moderni di MBT. Non sempre è facile farsi un’idea del livello di blindatura di un mezzo, ma conoscerlo a priori può essere utile per valutare come fronteggiarlo con le risorse a disposizione.
Si possono ulteriormente dividere i veicoli in categorie a seconda del loro scopo in battaglia, ed è proprio questo parametro che più incide sulle loro caratteristiche e in particolare, sul loro armamento. Quando possibile, è sempre meglio identificare i veicoli all’interno di una di queste categorie.
La divisione non è sempre cristallina, ed alcuni mezzi potrebbero rientrare in più di una categoria nel caso la loro progettazione li renda più versatili di altri, non è quindi necessaria una memorizzazione didascalica di ogni categoria ed ogni veicolo, ma è importante capire quali elementi caratterizzano ciascun veicolo, in modo da essere in grado di individuarli anche davanti ad un veicolo che non si conosce. Trattiamoli in ordine di potere offensivo:
TECNICA
Veicolo militare improvvisato, speso in uso a forze militari non regolari o ad eserciti di paesi dal basso potenziale bellico. Essenzialmente un pick-up civile, sul cui retro è stato fissato un armamento che può spaziare da una mitragliatrice M2, ad un lanciarazzi (anche filoguidato), fino ad armamenti anti-aerei.
Costituiscono una gran minaccia se si viene colti di sorpresa, ma fortunatamente, per una squadra organizzata, non è difficile da neutralizzare in quanto la base (civile) su cui è costruito il veicolo lascia particolarmente esposto sia l’artigliere che il guidatore del mezzo. È facile immaginare come il potere offensivo del veicolo, una volta venuto meno uno dei due scenda drasticamente, senza contare la possibilità non remota di danneggiare il veicolo fino a renderlo inoperativo, anche tramite semplici fucili d’ordinanza. Generalmente riesce ad ospitare da 3 a 5 passeggeri.
VEICOLI TATTICI
Senz’altro la categoria più ricca di varietà, un veicolo tattico altro non è che un mezzo ruotato multiruolo, in grado di adempiere a molteplici incarichi operativi, grazie anche alle differenti modalità con cui possono essere allestiti. Esempi celebri sono l’HUMVEE statunitense, il l’VTLM Lince italiano e la GAZ Russa. Non sono necessariamente armati e se lo sono montano generalmente mitragliatrici o lanciagranate semiautomatici. Generalmente l’artigliere può vantare una buona copertura e blindatura, è quindi più complesso da neutralizzare rispetto a quello di una tecnica. Nelle varianti più avanzate la torretta è controllata remotamente dall’interno del veicolo, permettendo all’artigliere di agire in totale sicurezza.
Non è certo impossibile penetrare le blindature di questi veicoli, ma potrebbero risultare estremamente pericolosi sulla media distanza se non si dispone dei mezzi per neutralizzarli in fretta.
MRAP
Comparabili ai precedenti ma di dimensioni e capienza maggiori, gli MRAP sono veicoli che nascono con il preciso fine di garantire un mezzo di trasporto sicuro all’equipaggio. In particolare questo veicolo è progettato per resistere in maniera adeguata a mine terrestri e imboscate di vario genere, letteralmente MRAP sta per Mine Resistant Ambush Protected. L’esigenza nacque nei primi anni 2000 mentre il conflitto subdolo ed indiretto tramite attacchi IED si faceva sempre più presente nei principali teatri operativi.
Grazie alle loro peculiari caratteristiche, l’impiego principale di questi mezzi è fare da testa a convogli o il trasporto truppe in zone particolarmente insidiose. Seppur ben corazzati, sono tutt’altro che invulnerabili ad attacchi con munizionamento perforante, tuttavia offrono una dignitosa protezione da esplosioni di vario genere, fatta eccezione per l’artigliere che spesso, se presente, è coperto solo da una parziale blindatura.
APC
Letteralmente Armoured Personnel Carrier, o trasporto truppe corazzato. Il nome è autoesplicativo, questi veicoli sono principalmente adibiti a trasportare in maniera sicura le truppe all’interno del teatro operativo. Posseggono una affidabile corazzatura e sono praticamente sempre armati almeno di mitragliatrice.
La capacità offensiva di questi veicoli è generalmente piuttosto limitata e l’armamento è principalmente adibito al supporto delle truppe nel momento dello sbarco. In quanto corazzati, questi veicoli hanno un notevole peso e sono generalmente a trazione cingolata, non mancano però esempi, come il famigerato BTR russo, che per ovviare alla propria massa monta ben 8 pneumatici, tratto estremamente distintivo che ne rende semplice il riconoscimento.
IFV
L’IFV, Infantry Fighting Vehicle è una categoria di veicolo che si sovrappone parzialmente a quella degli APC per determinate caratteristiche, tuttavia la particolare differenza sta nel potenziale offensivo, gli APC infatti sono generalmente armati con mitragliatrici di calibro inferiore ai 20mm, che viene utilizzato come detto, principalmente a scopo difensivo e di supporto.
Gli IFV sono equipaggiati invece, oltre che per il trasporto truppe, per una partecipazione attiva all’offensiva, grazie ad armamenti superiori ai 20mm, spesso accompagnati da lanciarazzi. Nonostante lo stesso principio di impiego dunque, è un mezzo estremamente più temibile sia per la fanteria che per mezzi blindati o non pesantemente corazzati. Così come gli APC è comune trovare questi mezzi come cingolati o come ruotati in assetto 8×8 o 6×6.
CACCIACARRI
I cacciacarri fanno parte della categoria IFV e svolgono lo stesso compito sul campo di battaglia, ma sono contraddistinti da cannoni di calibro superiore ai 75mm, rendendoli letali anche e soprattutto per i mezzi blindati e corazzati. Strutturalmente, APC, IFV e Cacciacarri sono piuttosto simili, se non si riconosce l’esatto modello tuttavia, è possibile farsi un’idea osservando il diametro dell’armamento principale.
MBT
Gli MBT (Main Battle Tank) o più comunemente carri armati, sono senz’altro la minaccia più imponente che è possibile incontrare sul campo di battaglia. Possiedono un armamento primario in grado di penetrare qualunque corazza sul campo di battaglia ed uno o due armamenti secondari per fronteggiare in totale efficienza anche veicoli leggeri e fanteria.
Sono sempre cingolati e possono presentare diverse tipologie di corazza reattiva, che li rende particolarmente efficaci contro i più blandi armamenti anti-veicolo. La loro scarsissima visibilità e agilità sul campo di battaglia li rende piuttosto facili da aggirare in contesti urbani, ma in campo aperto o in punti di vantaggio, possono essere letali anche a grandi distanze.
SEMOVENTE AA
I mezzi semoventi antiaerei sono facilmente riconoscibili grazie alle numerose batterie di cannoni e alla presenza, spesso, di radar in grado di rilevare e tracciare velivoli.
Questi cannoni non hanno un elevato potere perforante, ma se puntati sulla fanteria possono essere devastanti grazie all’elevatissimo rateo di fuoco. Solitamente non presentano una corazzatura particolarmente efficace in quanto il loro contesto operativo è generalmente lontano dalle linee nemiche.
SEMOVENTE D’ARTIGLIERIA
Le artiglierie sono altrettanto riconoscibili, grazie alla bocca di fuoco a lunga gittata che le contraddistingue. Sono pressoché innocue per la fanteria in quanto generalmente non presentano armamenti secondari oltre al cannone principale, che è chiaramente inutilizzabile a corto raggio. Tutt’altro discorso per gli ingaggi a lunga distanza, con munizionamenti estremamente precisi che possono raggiungere fino ai 40km.
Trovandosi come le antiaeree ben lontane dalle linee nemiche, non possiedono corazzature particolarmente efficaci, sono pertanto piuttosto vulnerabili se raggiunte dal nemico. Potrebbero presentare un aspetto e struttura simile a quella di un MBT, ma è facilmente riconoscibile grazie alla lunghezza dell’arma principale, dell’assenza (spesso) di secondarie e dalla corazzatura praticamente nulla.
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