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BRIGATA LANCIERI

Guida alle operazioni notturne

Gli operatori che si impegnano in missioni notturne devono affrontare diverse sfide, in particolare quelle legate alla visibilità. Anche se i visori notturni diventano sempre più avanzati ed efficienti, la visibilità notturna non può essere paragonata a quella durante le ore diurne o in condizioni di luce normale. Tuttavia, in caso di equipaggiamento asimmetrico rispetto alle forze nemiche, la scarsa visibilità può rappresentare addirittura un vantaggio tattico per i militari, ed è bene che questi siano in grado di sfruttarlo al meglio.

La prima differenza derivata dalla peggiore visibilità è sicuramente nelle distanze di ingaggio, la qualità d’immagine dei dispositivi di visione notturna infatti risente molto della distanza, rendendo oggetti lontani molto più difficilmente riconoscibili rispetto ad un’analoga situazione con luce naturale. Un altro dettaglio importante che riduce le distanze di ingaggio, è dato dalla difficoltà pratica nell’utilizzare i diversi organi di mira durante l’utilizzo di visori notturni. Questi richiedono infatti una messa a fuoco che viene generalmente fatta in modo da avere una visuale chiara di ciò che si ha di fronte, portando gli organi di mira, più ravvicinati,  inevitabilmente fuori fuoco e pertanto di difficile utilizzo, oltre alla difficoltà generale di accedere alle ottiche a causa dell’ingombro degli oculari del visore. In queste situazioni si fa dunque largo utilizzo di puntatori laser, IR o a luce visibile, riducendo al minimo i tempi di puntamento senza essere limitati dalla presenza del visore. 

La difficoltà nel riconoscimento delle figure, inoltre, potrebbe giocare particolarmente a svantaggio dell’operatore nel caso di necessità di riconoscere un operatore alleato da uno nemico, in quanto la visuale monocromatica, e la generale qualità minore dell’immagine, rende spesso impossibile identificare pattern mimetici o equipaggiamenti. Per compensare a questa difficoltà, è assolutamente necessario essere costantemente al corrente della situazione sul campo di battaglia, avendo piena consapevolezza della propria posizione e ancor di più di quella degli alleati. Per far questo è ovviamente necessaria una comunicazione precisa ed efficace tra le squadre sul campo. Per ottenere questo, è bene decidere già in fase di briefing eventuali segnali di riconoscimento in base alla distanza. Ad esempio facendo lampeggiare un laser o una torcia un certo quantitativo di volte.

Gran parte delle tecnologie di visione notturna si basano sulla luce infrarossa (IR), che è uno spettro di luce con una frequenza non visibile dall’occhio umano. I visori notturni utilizzano apposite camere  che consentono agli operatori di vedere la luce infrarossa presente nell’ambiente. Tuttavia, in condizioni di scarsa luminosità, il quantitativo di luce infrarossa presente può essere insufficiente per rendere l’immagine intellegibile. Per ovviare a questo problema, i visori notturni sono anche dotati di emettitori infrarossi,  dal funzionamento simile a quello di una torcia,  questi sono in grado di illuminare l’area di fronte all’operatore con un fascio di luce che è impossibile vedere ad occhio nudo. I visori notturni si dividono in diverse generazioni a seconda del loro livello tecnologico, con generazioni più avanzate in grado di fornire immagini di maggiore qualità. Tuttavia, non solo i visori notturni sono in grado di emettere luce infrarossa. Anche torce e i puntatori laser possono essere utilizzati in modo simile, emettendo rispettivamente un cono ad un fascio di luce infrarossa visibile solo agli operatori muniti di visione notturna. Esistono inoltre lampade stroboscopiche che possono essere utilizzate per generare un potente segnale luminoso infrarosso, utile  per segnalare la propria posizione agli assetti di aviazione, che altrimenti molto difficilmente riuscirebbero ad individuare le truppe a terra.  Tutti questi dispositivi diventano, ovviamente, inefficaci durante le ore diurne, in quanto gran parte delle sorgenti luminose, primo tra tutti il sole, emettono una forte componente di luce infrarossa, rendendo indistinguibili le emissioni di questi dispositivi, oltre che saturando nella maggior parte dei casi i sensori dei visori stessi. 

È essenziale che gli operatori conoscano le caratteristiche del proprio equipaggiamento e siano in grado di sfruttarle al meglio. Inoltre, è importante conoscere le risorse del nemico, in quanto l’utilizzo di dispositivi che emettono luce infrarossa quando anche il nemico ha accesso alla visione notturna può annullare completamente il vantaggio tattico rivelando la propria posizione inavvertitamente da grandi distanze. In linea di massima quindi, specialmente se si hanno poche Intel sulle forze nemiche, è bene limitare l’utilizzo di sorgenti IR al minimo indispensabile, utilizzando i laser ad esempio solo per designare bersagli alle altre truppe di terra, o le strobo solo in presenza di aviazione alleata.

Per riassumere:

  • Distanze d’ingaggio ridotte a causa della difficoltà di identificazione dei bersagli e dell’impossibilità ad utilizzare efficacemente gli organi di mira
  • Necessità di maggiore Situation Awareness e coordinamento con le altre forze di terra
  • Necessità di ridurre al minimo le emissioni di luce IR per non rischiare di farsi identificare dal nemico

Per quanto riguarda la pratica in Arma 3,  il nostro clan si cimenta spesso in operazioni notturne, e al netto delle nozioni teoriche appena citate, è bene conoscere il funzionamento di tasti e meccaniche relative a questa particolare strumentazione.

In primis, per utilizzare il visore notturno, dopo averlo equipaggiato nell’apposito slot dell’inventario, è possibile attivarlo e disattivarlo con il tasto “N” della tastiera. A questo punto è possibile, se necessario, regolarne la luminosità con “PAGE UP” e “PAGE DOWN”.

Con  il tasto “L” è possibile accendere l’equipaggiamento dell’arma,  ovviamente non è detto che l’arma in uso sia equipaggiata con dispositivi infrarossi, potrebbe esserci una torcia, un laser visibile, un laser IR, una combinazione di due o più di questi, così come potrebbe non esserci nulla. Se la propria arma è provvista di più di un dispositivo di illuminazione, è possibile selezionarlo premendo “SHIFT” + “L”, facendo così si cicleranno tutti gli equipaggiamenti disponibili.

Grazie alla mod BettIR, in uso dalla Brigata Lancieri, è possibile utilizzare anche due illuminatori IR aggiuntivi.  Il primo illuminatore risiede sull’elmetto, è una luce piuttosto diffusa che può illuminare l’area immediatamente circostante all’operatore. E’ possibile accenderla o spegnerla con la combinazione di tasti “CTRL” + “SHIFT” + “N”. 
Il secondo illuminatore IR è quello dell’arma, una potente torcia che emette un cono di luce in grado di illuminare efficacemente fino alla media distanza. Per attivarla la combinazione di tasti è “CTRL” + “SHIFT” + “L”.

Se si desidera attivare la luce IR stroboscopica, è possibile farlo tramite interazione ACE su sé stessi. Per farlo, bisognerà premere e tenere premuta la combinazione di tasti “CTRL” + “WIN” e andare a selezionare nel menu contestuale “Equipaggiamento> “Attacca oggetto” la strobo IR. Ovviamente questa deve essere presente nel proprio equipaggiamento.

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